sabato 20 ottobre 2007

MYANMAR IN RIVOLTA.


Nell’ex Birmania, oggi Myanmar, monaci buddisti e popolazione locale protestano ormai da diversi giorni contro il regime militare che detiene il potere. Il caro carburanti e dei generi alimentari sembrano essere solo alcune delle motivazioni che hanno spinto migliaia di persone a scendere in piazza per dimostrare il proprio dissenso nei confronti di una classe politica che dal 1962 gestisce e governa la nazione col “pugno di ferro”.
Probabilmente il rincaro del carburante è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, probabilmente le ragioni della protesta hanno radici profonde radicate nelle violenze subite nel corso di questi anni e nel completo malessere sociale.
Ancora oggi cortei e manifestazioni spontanee continuano lungo le strade della capitale Yangon e delle principali città facendo fronte al coprifuoco imposto dall’esercito che, per soffocare o “calmare gli animi” della rivolta, è passato dalle cariche di routine alla repressione armata. Diverse le vittime cadute sotto il fuoco dell’esercito ma ciò che lascia riflettere è la caccia aperta in atto contro giornalisti ed in particolar modo contro i giornalisti stranieri colpevoli solo di fare informazione alla luce di un avvenimento così importante. Questo video rappresenta e testimonia la violenza di un regime, i suoi contenuti dovrebbero far riflettere e spingere i vertici dell’ONU nel prendere una definitiva decisione sull’accaduto. La situazione precipita giorno dopo giorno ed alle solite sanzioni che vengono sancite nei confronti dei regimi oppressori probabilmente sarebbe più opportuno un totale intervento. Intanto continua a scorrere il sangue nelle strade.

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