sabato 10 novembre 2007

UN' INTEGRAZIONE E' POSSIBILE?






Il problema dei rom e della loro eventuale integrazione nei paesi ospitanti è sempre stato attuale. Molte volte però tale problema è stato tralasciato dai media e dall'opinione pubblica per poi "esplodere" in questi giorni con l'omicidio di Giovanna Reggiani a Tor di Quinto.
Sicuramente l'allargamento da parte della Comunità Europea con la conseguente introduzione della Bulgaria e della Romania, ha contribuito enormemente ad incentivare l'ingresso di molte comunità provenienti da questi paesi senza però affrontarte realmente il problema. Questo allargamento verso est e la conseguente apertura delle frontiere, non sta facendo dormire "sonni tranquilli" ai vecchi stati membri che oltre a dover "fronteggiare" una preoccupante ondata migratoria di rom, teme anche uno sfruttamento sfrenato dei propri sistemi di assistenza sociale. Il mio scopo non è quello far soffermare il lettore sulle relative e molte volte scontate problematiche di ordine pubblico (furti, rapine,aggressioni ecc.) ma bensì quello di attrarre la sua attenzione su un'altro punto. Partendo dal presupposto che una elevata percentuale di questi immigrati si trovano a vivere in condizioni precarie,che circa il 75% delle comunità rom dipendono dalla beneficenza statale e che i livelli di scolarità sono quasi inesistenti,credo che sia un atto incivile regolamentare il loro ingresso a queste condizioni. Molte volte si sente parlare di "città aperte" di "estrema tolleranza" e "solidarietà" senza garantire un futuro certo a queste persone e senza garantire la sicurezza ai cittadini ospitanti.

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